Summer Wars
Summer Wars è un film del 2009 scritto (manga) e diretto da Mamoru Hosoda (Wolf Children, One Piece 6° Film, Digimon 2° Film).
In un futuro non molto lontano esiste un mondo virtuale, tale Oz (ogni riferimento a favole e racconti è puramente voluto, ce ne sono numerosi durante tutte le 2 ore di film).
Questo mondo virtuale è utilizzato da enti pubblici, privati, ONG e compagnia cantante per gestire ogni cosa, dalle bollette, al traffico, alla sicurezza, alla salute, anche i militari ne fanno ampio utilizzo per gestire a distanza mezzi particolari. Inoltre quasi ogni persona del globo vi è iscritta e vi accede tramite cellulare, computer, console e tv (così te lo fanno percepire, anche se facendo due calcoli quando alla fine sparano una cifra solo 4 miliardi di persone o poco più vi sono iscritte). Tutta questa fama perché Oz garantisce una usabilità e sicurezza mai viste prima.
La storia si svolge in Giappone, quando Natsuki si porta al compleanno della nonna quasi novantenne un suo amico, Kenji, spacciandolo per suo ragazzo (non è spoilerosa come cosa, tranquilli ^^).
Durante i 4 giorni di permanenza rimangono direttamente coinvolti nella fuga di un'intelligenza artificiale che metterà a soqquadro Oz e il mondo reale. (Non vado oltre con la trama perché scenderei nei particolari)
Cosa mi è piaciuto in particolare?
Togliamo la tecnologia, che è studiata estremamente bene, senza sbavature eccessive, e che può piacere solo a me.
Togliamo la quantomeno strana abilità del protagonista, anche quella può piacere solo a me (non ve la dico, è spoiler).
E togliamo anche i mille riferimenti ai racconti fantastici di un tempo.
Sebbene sia uno di quegli anime "ma guarda un po' tutti i capi siamo noi, tutto il potere ce l'hanno il mio amico d'infanzia che sembrava sfigato e quel fanatico che sta 24 ore al giorno a giocare al computer", la storia è estremamente bilanciata tra l'alternarsi di mondo virtuale e reale, tra i quali l'influenza reciproca è descritta in maniera tragica, e la tradizionalità della nonna squarcia l'innovazione e i cuori, dei personaggi, dei responsabili pubblici, dei ministri, e del mio. Ad un certo punto la nonna (indirettamente) farà un discorso che mi ha fatto versare più di qualche lacrima.
La fine inoltre sembra scontata e surreale per un mondo così tecnologico, e fin troppo ovvia per una storia, ma mostra quello squarcio che la tradizione della nonna è capace di creare.
Voto personale complessivo 10. È un mix troppo ben riuscito per dargli di meno.
Vi lascio con la review di gigguk, che al minuto 7:55 dice qualcosa che io non sono in grado di dire meglio.
P.S. si, la nonna ha un nome, Saeko, ma la chiamano sempre "nonna"...